Rassicurati dal punto di vista della salute (le norme volte al contenimento del COVID hanno fortemente sostenuto l’utilizzo degli spazi aperti) e coerenti con il fare scuola in cui abbiamo sempre creduto, abbiamo confermato il nostro giardino come luogo privilegiato -anche se non esclusivo- di apprendimento, benessere, relazione.
L’educazione all’aria aperta -preciso orientamento pedagogico che riconosce il protagonismo del bambino nell’azione educativa- ha permesso, ancora una volta, di attivare le strategie riconosciute prioritarie per imparare: la motivazione, la gradualità, il mutuo apprendimento...il tempo lento, aggiungiamo noi!
È infatti il bisogno di sapere che spinge a fare uno sforzo per soddisfarlo; è la consapevolezza che il processo di conoscenza va di pari passo con quello di evoluzione personale che porta a rispettare i tempi necessari alla conquista di nuove competenze e conoscenze; è la dimensione sociale tra pari che rafforza autostima e promuove attitudine alla cura dell’altro.
Sotto lo sguardo attento delle insegnanti -che hanno sostenuto apprendimenti, accompagnato scoperte, rilanciato saperi e permesso errori- i bambini hanno potuto sperimentare -nel rispetto dei tempi e delle attitudini di ognuno- tutti i campi di esperienza previsti dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia.
Nel ringraziare voi genitori per aver condiviso il percorso proposto -nonostante le difficoltà di questo (altro!) anno difficile- ringrazio le insegnanti per la professionalità e la dedizione con cui ogni giorno accompagnano i vostri bambini nella straordinaria avventura di crescere.
[1] F. Lorenzoni, I bambini pensano grande, cronaca di una avventura pedagogica, Sellerio Editore Palermo, 2016